Piantaggine indiana – il re della digestione

La piantaggine indiana è un’ottima fonte di fibre e come tale viene utilizzata come supporto naturale per il tratto digerente. Le fibre della piantaggine sono solubili in acqua e quindi si gonfiano a contatto con l’acqua. Quando la fibra si gonfia, il suo volume aumenta in modo significativo, il che a sua volta riduce la sensazione di fame. Pertanto, oltre a regolare la digestione, la piantaggine è anche un ottimo mezzo per dimagrire.

Come funziona la piantaggine indiana?

La piantaggine indiana è spesso descritta come un “detergente intestinale” e, inoltre, come effetto collaterale, un rimedio naturale per perdere peso in eccesso.

Dopo l’ingestione, la piantaggine si gonfia nel tratto gastrointestinale e forma una massa nell’intestino, che lega le sostanze che rimangono nell’intestino durante il suo percorso attraverso il tubo digerente, “purificandolo”. Se lo mangiamo prima di un pasto, ci dà una sensazione di sazietà, che impedisce l’eccesso di cibo.

È un’ottima fonte naturale di fibre

Le diete LCHF (a basso contenuto di carboidrati e ad alto contenuto di grassi) spesso eliminano i cereali, i cereali integrali e la frutta dalla dieta, il che significa che la quantità di fibra alimentare consumata è notevolmente ridotta. La piantaggine indiana è un’ottima fonte di fibre, un cucchiaino ne contiene fino a 4 g. In questo modo possiamo sostituire rapidamente e facilmente la fibra alimentare se ci manca nella nostra dieta.

Piantaggine indiana in cottura

Oltre a tutti i benefici già citati, la piantaggine indiana è ottima anche per la cottura al forno. Viene spesso utilizzato nelle ricette senza glutine, grazie alla sua capacità di formare un gel, che impedisce l’essiccazione dei prodotti senza glutine.

Quindi, se soffri di intolleranza al glutine e allo stesso tempo ami cucinare e provare nuove ricette, la piantaggine indiana è l’ingrediente miracoloso di cui hai bisogno. È ottimo per preparare torte, pane, frittelle e persino in un frullato.